Gallo e The Roosters ‘Everything Is Whatever’

(El Gallo Rojo 2011)

Il nuovo ballo di famiglia, in casa Gallo, è una
festa da ricordar a lungo.
Di quelle all’aperto, con poche luci,
dove l’alcool accende ed il sudore scorre.
L’odore di brace, ad
impestar l’aria e attaccarsi alla pelle.
Corpi che si strusciano
nel ballo, altri che scivolano in terra ronfando, i bambini corrono e
gli anziani fan risuonar di gusto le dentiere.
C’è l’afa,
la notte e le frontiere (che non scompaiono, ma si possono anche
dimenticar, per un breve istante).
C’è la polvere che si
alza, e c’è anche quella ragazza, che ogni volta che la
guardi, la testa gira e le parole incespicano rovinose.
Un piacere
leggero, che vagabonda in assenza di elettricità, e strada
facendo, s’arricchisce di suggestioni popolari.
Nostalgie
balcaniche, sabbie messicane, New Orleans, scomposizioni rock,
sguardi ed angolature Beefheart e Waits.
Ad innescar
la sarabanda collettiva, la scrittura ed il contrabbasso di Danilo
Gallo
, il clarinetto di Achille
Succi
, il trombone di Gerhard Gschloessl, la batteria di
Zeno De Rossi.
Da non tralasciar, il contributo di
Alessandro “Asso” Stefana ed Enrico Terragnoli
(registrazioni e mixaggio).
Piccole luci e malinconie
battagliere.
Nel viaggio, se ne ascoltan di storie, bizzarre,
tristi, sconclusionate e disperate talvolta.
Ognuna, diventa un
piccolo segreto da custodir gelosamente.
Se non ci credete,
ascoltate “Everything Is Whatever”.
Molto più,
che un semplice consiglio.

Voto: 8

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