(Altrove Records 2011)
Non riesco a immaginare niente di meglio che questo EP come cura per un pomeriggio afoso.
Curate composizioni interamente strumentali, normalmente guidate dalla chitarra acustica e poi arricchite da tromba, violoncello, clarinetto e così via. Immediato punto di forza dell’EP è sicuramente una strepitosa produzione, pulita ma non asettica, che riesce a far suonare ogni strumento in maniera naturale, donando un feeling splendidamente “live” ai nostri.
Una sorta di unione tra i tardi Talk Talk e il successivo side project di Harris e Webb .O.Rang, i sardi Julia Ensemble riescono ottimamente a stupire con “poco”, limitandosi a pezzi che non vogliono in alcun modo strafare e saturare le orecchie, ma sottolineare ogni nota in maniera intima e delicata. Il risultato è eccellente: musica strumentale che si lascia ascoltare senza impegno o isterica necessità di star lì a seguirne ogni minimo movimento.
Chiave di volta dell’EP è sicuramente la conclusiva Nomi di albero divisa in cinque movimenti, legati tra loro ma ognuno godibile anche in maniera indipendente, andando a sottolineare la presenza di un diverso strumento, sempre con la delicatezza e l’atmosfera magica dell’intero lavoro. Giusto mi è piaciuta un po’ di meno Raduni, ma in gran parte per un coro utilizzato in maniera straniante.
Decisamente una bella scoperta, i Julia Ensemble riescono a convincere e a farci innamorare con una semplicità squisitamente potente.
Voto: 8
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