(VIA AUDIO 2012)
Questi ragazzi stanno portando avanti un bel percorso! Spieghiamoci meglio: il loro secondo album si concentra meno su chitarre a tutto volume e poggia più sul cantautorato con grande spazio ai violini come ne L’amore ai tempi del precario (scelta come singolo), una bella canzone (la più bella dell’album) che parte piano e va in crescendo per celebrare tutti gli sfruttati sul posto di lavoro. C’è una certa amarezza di fondo nei testi spesso ironici come ne Il mio profilo, canzone potente ed energica sin dall’inizio che pone l’accento sulla “facebookmania” e una grande malinconia per questi tempi distrutti e distruttivi che arriva proprio dalla scelta della cover Samarcanda di Vecchioni, che qui si veste di abiti moderni senza perdere in modernità. Acida e ipnotica. C’è la voglia di fotografare musicalmente questo paese, senza tragedie e morali. Fabrizio Pollio vocalmente è sempre una garanzia con i suoi virtuosismi. Una bella prova per questi quattro ragazzi con un’identità ormai definita, attenti anche all’estetica con una copertina e un book decisamente artistici, quasi un dipinto.
Voto: 8
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Autore: rakyrock@hotmail.it