VenaViola ‘Smash-Up’


(Autoprodotto 2011)

Ricevo questo EP del quartetto sannita dei VenaViola, un’interessante proposta elettronica/trip-hop, guidata dalla discreta voce di Teresa Viglione.
Mi addentro e noto che praticamente quasi tutti i pezzi di ‘Smash-Up’ sono ispirati a qualche disastro ambientale o umano, obiettivo nobile sicuramente, ma che va affrontato anche con le giuste armi. In questo caso i testi dei nostri lasciano molto a desiderare, spesso andando a litigare ferocemente con una lingua inglese che maneggiano malamente e finendo col dire assolutamente nulla. A quel punto, se pure ci avessero parlato di amore adolescenziale non è che sarebbe cambiato molto, ma transeat.
La sensazione che trasmettono molti dei pezzi dei VenaViola è di una lunghezza davvero eccessiva, come se esaurissero quel che potevano dire dopo tre minuti e andassero avanti il doppio, circa. Poi in Poison la pronuncia inglese “random” della Viglione diventa davvero troppo per le mie povere orecchie, spero mi perdoneranno. E’ un peccato perché la proposta musicale è professionale e prodotta con gran cura, avrebbe meritato una scrittura all’altezza (come quella che s’intrasente in An Awful Creation), non così soporifera e arricchita da vocalizzi che lasciano il tempo che trovano.
Un EP che non convince particolarmente, poco memorabile nelle soluzioni melodiche e sperduto nel tentativo di abbracciare troppe tematiche, senza dominarne nessuna.

Voto: 5

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