IM’ANITa ‘Antri Ripieni’

(Dodicilune 2011)

Tecnicamente impeccabile, il quartetto degli IM’ANITa.
Esordio
giocoso e veloce.
Non c’è che dire.
Intruppato
nell’oceano delle produzioni strumentali, con pochi segni a
distinguerlo da altri prodotti analoghi.
Impone una riflessione:
a grattar la superficie, sempre le stesse quattro soluzioni (croce e
delizia italica).
Zappa, singulti In Opposition,
riflessi folk, l’eco di un circo a distanza, accenni prog e due
martellate più decise.
Roba tanta.
Ma, onestamente, par
mancar l’urgenza e l’esplorazione spericolata.
Attimi, passaggi
interessanti, ce ne sono.
Purtroppo, diluiti in una serie di
contorsioni, mille volte sentite.
Ci danno dentro, fra clarinetto,
chitarra, theremin, contrabbasso, batteria e percussioni.
Ma
quando arriva la cadenza blues (classic) rock, ad interrompere i
ghirigori di 9876, è veramente troppo.
Passa in
fretta e non lascia traccia.
Nel frattempo però, il loro e
nostro tempo, scorre.
E non si può riafferrar.
Il
futuro, ci dirà.

Voto: 5

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