Barry Miles ‘London Calling. La controcultura a Londra dal ’45 a oggi’

Di Elisa Girotti

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A volte mi capita di assistere ai racconti di alcune feste a cui non sono stata invitata. Quello che provo è una sensazione mista di invidia e dispiacere, e dopo inizio a fantasticare di tutte quelle cose meravigliose che sono sicuramente successe a questa festa e che io non ho visto, vissuto e che ovviamente non vivrò e vedrò mai. ‘London Calling’ è il libro sulla festa a cui non sono stata invitata. A partire dal dopoguerra Barry Miles ci racconta di tutti gli avvenimenti “strafighi” e “mega” divertenti che sono accaduti a Londra fino ad oggi. Lui ovviamente c’era ed era anche ben introdotto nell’ambiente più cool (o bohemien, come lo ama definire) del momento. Yoko Ono, Francis Bacon, Barry Metzger, Allen Ginsberg tutti personaggi che lui ha conosciuto personalmente; Indica gallery, UFO club, IT tutti luoghi che lui ha frequentato. Mary Quant accorcia le gonne? Lui c’è. Nasce il Punk ? Lui ha tagliato il cordone ombelicale. Inventano la POP ART? Lui è lì. Eppure da uno che ha visto e vissuto storie così incredibili, ha conosciuto personaggi tanto interessanti ci si aspetta un colorato racconto di quegli anni, coinvolgente e vivo. Barry Miles riesce invece a rendere tutto piatto. Forse si danno per scontate troppe cose, forse si vuole apparire forzatamente sopra le righe o semplicemente non si è capaci di raccontare meglio. Non è un buon affabulatore il nostro scrittore, si limita ad un piatto resoconto di quegli anni: Tizio era lì, Caio era là, in quel posto lì andava quella gente là, e in un attimo riescono a risultare noiosi ed asfissianti anche gli anni più bollenti del 900. Forse la cosa più interessante è la lunga lista di note da cui trarre quadri, libri e CD che sicuramente varrà la pena di vedere, leggere ed ascoltare.

Link: Barry Miles, London Calling. La controcultura a Londra dal ’45 a oggi, Torino, EDT, 2012