(Amirani Records 2012)
Registrato in quell’incandescente fucina d’idee e connessioni che
è la Scuola Di Musica Popolare Ivan Illich di Bologna,
nel 2011, “Polishing The Mirror”, è mirabile
esempio di composizione istantanea collettiva.
I tre artisti, si
conoscono bene, e non credo, abbian bisogno di troppe
presentazioni.
Sono agitatori, ricercatori testardi, centrifughe
ultrasoniche, che intercettano, masticano e rilanciano, segnali,
dubbi e certezze.
“Polishing The Mirror”, si agita su
di un doppio binario.
Singoli segnali convulsi, che magicamente,
si assemblano vertiginosi.
Un percorso azzardato, senza nessuna
corda di sicurezza legata in vita, a ricordar dov’è
l’uscita.
Schegge sottoposte ad un continuo processo,
accelerazione/decelerazione, dove la relazione fra i musicisti,
agisce a tutto campo.
Ci scorgerete macinato dentro di tutto.
Il
free, spappolamenti blues, rompicapi classicheggianti intrappolati
fra i tasti, lo stridore metallico, in bilico fra i generi di Eddie
Prévost, singhiozzanti delizie afroamericane.
Vuoti
improvvisi e furore quasi performativo.
Opere del genere, sono un
monito.
Mai mollare.
Magimc, sono sax tenore e
sopranino, pianoforte, batteria ed oggetti.
Magimc, sono Edoardo
Marraffa, Thollem McDonas e Stefano Giust.
Nudi,
crudi e trasparenti.
Voto: 7
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