(Pfmentum 2011)
Dedita al canto contemporaneo, la statunitense Bonnie Barnett
(attiva sin dalla seconda metà dei settanta), è un
prezioso segreto, ben nascosto nella scena impro di Los Angeles.
“In
Between Dreams” si snoda attraverso i cardini espressivi,
tipici della vocalist.
Fra interpretazione letteraria ed
esecuzione corale.
Ben spalleggiata da un solido trio, che
comprende Richard Wood, Hal Onserud e Garth Powell
(sax/flauto/clarinetto, contrabbasso e percussioni), la Barnett si
esibisce in cinque originali e due letture (Gertrude Stein e
Jean-Paul Sartre).
Un’espressione ricercata e complessa,
che si poggia su di una base impro/jazz, notturna e metropolitana.
Il
resto, è alternanza, fra simil richiami ornitologici e
stridori metallici ben organizzati (mai gratuiti ne aggressivi).
In
questi frangenti, la voce, diviene uno strumento vero e proprio,
confrontandosi a tutto campo, con gli altri interpreti.
Per una
visione d’insieme, deliziosamente sotterranea e flessibile.
Incroci
timbrico/tonali da manuale, in continua fase di rilancio.
A
tratti, potentemente evocativo (nelle sezioni a ruota libera), con
qualche leggera fase di stallo, nelle interpretazioni poetiche
(leggermente estenuanti nella durata).
Nel complesso, una buona,
elegante, opera di ricerca.
Con le due oscure nebulose, Primordial
e Shambala, a saettar, eccellenti, sul resto.
Voto: 7
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