(Eh? 2011)
Gran bella impro da Brooklyn.
Rantolante, stridente,
soffocante.
Per tromba, rullante e contrabbasso.
Son tre folli,
Brad Henkel, Sean Ali e David Grallman.
Un
suono minimale, trattenuto, tra sfregamenti d’insieme e zone di
libera battuta.
Tensivo e non conciliante.
Che parte dal jazz
(più o meno), si apparta come un lungo drone incubico
(smangiucchiato dai topi), erompe come demente musica da camera
(umida e scalcinata), e non dispiacerebbe a Tom Waits e Ralph
Carney (il ghigno è lo stesso).
Sette movimenti,
cinematografici, cigolanti, ridicoli e sbuffanti, non di meno ammirevoli (per intransigenza e spirito kamikaze).
Una splendida
bellezza sdentata.
Lynch apprezzerebbe.
Noi pure.
Voto: 8
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