(Boring Machines / Sound Of Cobra 2012)
Ne macina di suggestioni, questo esordio su vinile rosso, dei
torinesi La Piramide Di Sangue.
In principio, era un
nastro in solo, a nome Gianni Giublena Rosacroce (Stefano
Isaia dai Movie Star Junkies), a cui, in seguito, si
aggiungono altre sei teste bruciate.
“Tebe”, è
un’atipica ustione.
Non troppo dolorosa, ma dal colore ben
acceso.
Pestano duro, ostinatamente.
S’avvitano lungo
autostrade ritmiche kraute, erompono in rocciosi impasti
chitarristici (che più di un accenno di headbanging,
potrebbero scatenare).
Si mantengono sufficientemente defilati ed
esoterici, senza mai apparir snob/incomprensibili.
Ovunque,
divampano maliose cadenze muezziniche e seducenti, rifrazioni
mediterranee.
Il clarinetto di Gianni Giublena, indica la
direzione, il resto (due bassi, due chitarre, percussioni e synth),
segue con geometrico criterio verticale.
Lisergicamente
intossicati di fresco asfalto rovente.
Reattive claustrofobie
metropolitane, non autistiche ed in sgranato, evocativo,
technicolor.
Con più di un gancio settanta, conficcato
nella carne.
Potrebbero esaurirsi ora (ma non pare il caso…), o
proseguir verso orizzonti, che paion, notevolmente esposti alla luce
del sole.
Piena e generosa.
Voto: 7
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