Sarang ‘The Dream Of Earth’


(Silentes 2012)

Una sensuale visione ambientale, catturata un istante prima, del
sorger del sole pieno.
Con il vapore che si alza, rendendo
indistinguibili fra di loro, acqua, cielo e terra.
In lontananza,
scampanelli metallici devozionali.
Le ultime presenze/custodi
della notte, in rapido dissolvimento.
Restan la terra e l’acqua,
distinguibili ora, immerse in un silenzio pacificatorio.
Impressivo
debutto, per la sigla Sarang, formata da Simon Balestrazzi
(T.A.C.) ed Enrico Marani (Le Forbici Di Manitù,
T.A.C.).
Opera ricca di spazio, “The Dream Of Earth”,
dove i suoni, giungon quasi fluttuando, in assenza di peso.
Ambient,
cangiante minimalismo, etnicismi competenti, un sottile strato di
ruggine, kraut/industrial, ad imporporar il panorama.
Balestrazzi
e Marani (laptop, synth VCS3, ukelin preparato-flauto, percussioni,
didjeridoo, voce e laptop), vengon magnificamente supportati, dagli
interventi di Paolo Sanna (struggenti campane e gong, fra
Vietnam e Cina), Clara Murtas (voce, uno straniante taglio
colto), Alessandra Giura Longo (flauto basso).
Sei placide
ambienze.
Immerse nelle ombre e turbamenti, che precedon gli
attimi del risveglio.
L’eco della civiltà, attutito ancora
per poco.
Mentre l’isola, in lontananza, torpida si stropiccia.
Le
luci si spengono.
Sarebbe piaciuto (molto), a John Balance.

Voto: 8

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