(Eh? 2011)
O anche, Oddly Imploded e Grizzly Imploded.
Cambian
alcuni attori, ma il risultato non muta.
Impro free rock,
catastrofico e metropolitano.
Libero, feroce, matematico e da
tempo svezzato.
Dove interscambiabili son gli stati di attesa e
rilascio.
Facce della stessa medaglia.
Straziate memorie Ayler,
la guerra lampo dei Borbetomagus, l’impossibile fatto carne
dei This Heat (concettualmente, la stessa finestra,
dentro/fuori, fuori/dentro).
Ma anche, le traballanti impalcature
dei Voice Crack, le verticalità dei Sightings,
l’urto degli Aufgehoben.
Umidità e noia.
Letteraria,
crudele reazione.
Con un palco, senza palco.
Disoccupazione,
nulla.
La perdita di tempo che il nulla comporta.
Il fare, la
sua esposizione ad ogni ben di Dio di tossina, gratuita e non
richiesta.
Non hai altro, cazzo vuoi!
Te; li vuoi
800/700/600/500 euri al mese?
Li vuoi?
Perché ne trovo
altri mille come te, anche a molto meno.
Spingi la
carretta.
Sfiancati, vai in motorino con tutta la famiglia sul
sellino.
Brama qualcosa che non sai, poi muori.
Di nuovo, cazzo
vuoi?
Non è semplice brutismo.
Non c’entra nulla,
semplificarlo in noise.
Nulla è casuale.
O almeno, loro,
sanno dove andare.
Sbattere contro un muro, ancora ed
ancora.
Prima o poi, qualcosa accadrà.
Al muro o alla
testa.
Radical Disruption Of The Present
ed Astute Prophets Of
False Truth, letteralmente,
raggelano.
Da Napoli, chitarra, batteria, un Revox,
no-input feedback, laptop, sax ed i suoi feedback, sfasciume
elettronico.
Maurizio Argenziano, Francesco Gregoretti,
SEC_, Mario Gabola.
Nulla è casuale, e nel
frattempo, la pelle avvizzisce.
Si chiama vita sapete?
Voto: 8
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