(Autoprodotto 2012)
Idee chiare e precise per gli Antiquus Infestus, che con il loro secondo demo ci propongono del blackened death con liriche e riff tinte di oriente e divinità egizie. Loro si rimandano agli Immortal, personalmente mi viene molto più facile accostarli ai Melechesh, sia per tematiche che per le melodie.
In ogni caso, è un prodotto piuttosto particolare per il nostro paese e gli Antiquus lo interpretano con gran convinzione, già evidente dall’iniziale The Chapter of not letting the heart of a man be snatched away from him in Khert-Neter e confermato dall’ottima Let thy salts dry out and preserve more flesh than bones.
Vengono inoltre coadiuvati da una produzione più che discreta, penalizzante ho trovato solo la drum machine, che suona solo come una fredda mitragliatrice.
Nei quattro pezzi di ‘The Cult of Ra’ c’è molta carne al fuoco, l’Ep si conferma piattaforma di lancio ideale per un full length che dovrebbe vedere la luce quanto prima, visto che i nostri stanno già lavorando su nuovi pezzi.
Voto: 7
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