(Black Petal 2012)
Il poeta texano (fondatore della casa editrice/label, Kendra
Steiner Editions) Bill Shute, ed il chitarrista
australiano Anthony Guerra, si ritrovan di nuovo insieme, a
coniugar suono e poesia.
Sottofondo di chitarra pulita, parole
scandite, lette a voce alta.
Luoghi, personaggi e situazioni,
scarrellati brillantemente.
Nonostante questo, “Subtraction”,
è opera di monotonia abissale.
Con la chitarra, che si
acciambella cucciola, a fronte delle parole di Shute.
Un ipnotico
scorrere, in unica, costante tonalità.
La solitudine,
spesso, è meno brutta di quel che sembra (ne avrebbero giovato
entrambi).
Al contrario, in “Subtraction”, l’amalgama
è invidiabile.
Ogni asperità, bandita.
La noia
vince.
Passar oltre, è azione condivisibile.
Voto: 4
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