Guignol ‘Addio cane’

(Automatic/CasaMedusa/AtelierSonique/CNI 2012)

Con il quarto album i Guignol si sentono in dovere di fare un bilancio e di chiudere un ciclo. Si sentono “nel mezzo del cammin di nostra vita” e con “Addio cane” riprendono le atmosfere che dominavano nei primi due dischi, recuperando un cantautorato blues, molto fisico e verboso, con uno sguardo volto al racconto cinematografico.
Nonostante usino l’idioma italiano, la loro tecnica nello strutturare i brani ha una matrice profondamente americana, per il modus operandi utilizzato per descrivere gli ambienti noir e scarni che caratterizzano le storie cantate negli undici brani in scaletta.
Ogni brano ha un peso specifico notevole e nulla è lasciato al caso, al contrario tutto è ben bilanciato e studiato, a partire dalla riflessiva e circolare In omaggio il tuo Dio, fino alla politica e giustamente rancorosa Cani e figli tuoi, nella quale i Guignol se la prendono con l’inettitudine del popolo italiano, incapace di fare rivoluzioni, ma masochisticamente in grado di subire le angherie berlusconiane.
Lo sguardo al sociale i Guignol lo rivolgono anche attraverso un brano come Padri e madri nella quale vengono evidenziate le ipocrisie piccolo borghesi.
Insomma i Guignol non fanno sconti a nessuno e per questo li apprezziamo tantissimo.

Voto: 8

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