(El Gallo Rojo 2011)
Instabile, curiosa, scattante.
La formula Bittolo Bon, è
un notturno, indaffarato via vai.
Fra apparizioni sconcertanti di
bizzarri personaggi, frenetici passi di danza, cocktail multicolori e
calorosi slanci, randello in mano (sorridendo però).
Un
elastico spesso e teso, sempre pronto a schiaffeggiarti il naso, ogni
volta che le dita cedono.
Sette brani, ispirati, reattivi e
compatti.
Che s’accendono, gesticolando frenetici.
Coleman,
Ayler, Zorn, i settanta europei non ortodossi, colonne
sonore, che tallonano l’auto in fuga, poco più avanti della
tua.
Stringi bene la cintura di sicurezza, e nel frattempo, saluta
con un cenno ed un sorriso non tirato, la bella tipa mora, che
t’appare oltre il vetro, un istante da fermo immagine.
Piero
Bittolo Bon (sax alto, flauto), Gerhard Gschloessl
(sousaphone, trombone), Pasquale Mirra (vibrafono,
glockenspiel), Domenico Caliri (chitarra elettrica e 12 corde
acustica), Danilo Gallo (contrabbasso e basso Rickenbacker),
Federico Scettri (batteria).
Sudore, pungenti acidità
e desiderio.
Voto: 8
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