Quattro Chiacchiere Digitali con Fabio dell’Escape From Today Records.
Di Marco Paolucci
14/02/2013: La Escape From Today è un’etichetta italiana attiva dal 2002; da una prima matrice di produzioni punk hardcore ha progressivamente ampliato il suo catalogo fino a comprendere album punk, post-rock, metal, noise e via discorrendo. Da tempo le sue produzioni si presentano in Kathodik e quindi si è pensato che un chiarimento su chi era cosa e perché era dovuto. La scintilla delle Quattro Chiacchiere Digitali è scattata, il contatto con Fabio, uno degli ex-machina del progetto, preso e, come sempre, a voi qui sotto i risultati:
1) Quali sono le origini dell’etichetta? Come è nata l’idea? Quali ispirazioni ci sono state? A quali modelli, se ci sono stati, si è fatto riferimento?
L’etichetta è nata in concomitanza con l’uscita del primo disco di un gruppo hardcore torinese di amici, i Noinfo, di cui mi sentivo parte nonostante non suonassi con loro. Era il 2002 e la scena musicale a Torino era viva. I modelli a cui si è ispirata l’Escape From Today sono sicuramente etichette amiche, ma nate anni prima come la Smartz, la Wallace, Bar la Muerte ecc…
Visto che la scena in cui nacque l’etichetta era quella hardcore, ti devo confessare che il primo logo era decisamente ispirato a quello della Revelation, storica etichetta americana punk hardcore. Le cose sono poi decisamente evolute e cambiate. Ormai l’Escape From Today si può considerare un etichetta senza un genere specifico di riferimento. Abbiamo fatto uscire dal punk all’elettronica, dalla psichedelia al metal, dal r’n’r allo sperimentale.
Penso che per me, che fin da piccolo sono cresciuto ascoltando musica (avendo un padre collezionista e gran ascoltatore), sia stata una cosa praticamente automatica. Il tutto è nato come pura e semplice passione e così rimane tutt’ora. Non ho mai pensato che l’Escape From Today potesse diventare il mio lavoro e sinceramente, fino a pochi anni fa, non avrei neanche pensato che potesse diventare un “hobby” così impegnativo, ma allo stesso modo stimolante e appagante.
Molte persone hanno collaborato e supportato l’Escape From Today dal 2002 a oggi, ma un ruolo particolare è sicuramente ricoperto, ormai da anni, da Alessandra, che oltre curare tutta la comunicazione on-line è parte fondamentale nella scelta delle produzioni e delle band.
2) Come scegliete le produzioni?
La scelta delle produzioni rimane molto legata alla filosofia D.I.Y. (do it yourself) ed è basata su 2 aspetti. Sicuramente quello artistico legato al disco, ma allo stesso modo il feeling che si riesce a creare con la band. Devo dire che in 10 anni l’etichetta mi ha fatto conoscere molta gente diversa in giro per l’Italia e ha creato degli ottimi rapporti di amicizia. Ultimamente capita anche che la scelta sia dettata dal rapporto di amicizia non solo con la band, ma anche con le altre etichette con cui si coproduce un disco (vedi lo split in uscita tra Paolo Spaccamonti e Stefano Pilia che uscirà grazie ad una collaborazione tra Escape From Today e Brigadisco).
3) Come scegliete i gruppi?
Un pò come le produzioni, fino ad alcuni anni fa la scelta era molto legata al circuito D.I.Y intorno a cui girava l’etichetta. Era come una grande famiglia e uscivano dischi coprodotti da decine di etichette. Negli ultimi anni le cose sono cambiate, alcuni hanno resistito, tanti hanno mollato e altrettante nuove etichette sono nate. A parte questo la scelta è legata soprattutto alla determinazione della band nel portare avanti il loro progetto. Dico questo perché ormai la maggior parte dei dischi vengono venduti dal vivo, quindi meglio dare una mano a chi si impegna e fa conoscere la musica, di chi invece, non va al di là della sua sala prove.
4) Cosa pensate delle coproduzioni?
La maggior parte delle uscite dell’Escape From Today sono coproduzioni, quindi pollice su senza alcun dubbio!
5) Con chi vorreste collaborare?
In tutti questi anni mi è capitato di collaborare con tantissime realtà diverse. Un obbiettivo per il futuro potrebbe essere superare il confine e collaborare di più con realtà estere, sia band che etichette.
6) Come vedete la scena musicale italiana?
Diciamo che si potrebbe scrivere un libro su questo argomento… per essere brevi ti posso dire che, essendoci dentro da una decina di anni, sto notando che ci sono sempre più band e sempre meno etichette. Forse perché al giorno d’oggi, per una band è molto più semplice fare un disco, magari in casa a costo zero, ma comunque di qualità. Le etichette come l’Escape From Today hanno spesso uscite programmate mesi e mesi prima e preferiscono portare avanti progetti con band con cui hanno già collaborato. Quindi attualmente mi sento un po’ disorientato, non ho tempo neanche di rispondere a tutti quelli che mi scrivono e magari non considero band che mi potrebbero piacere molto.
Per concludere ti posso dire che comunque dal nostro paese escono tanti progetti di qualità e chissà quanti allo stesso livello rimangono in un limbo e non sono diffusi nella maniera adeguata.
7) Come vedete la scena live italiana?
In continuo movimento e molto diversa di città in città. Vedo che le band fanno molta fatica a trovare delle date e a fare dei tour e anche i locali non sono in un momento particolarmente felice. Bisogna tenere duro e continuare a diffondere buona musica in modo da coinvolgere più gente possibile.
8) Progetti futuri?
Ormai che è stata superata la cinquantesima uscita mi sa che si andrà avanti ancora per un po’. Meno produzioni all’anno ma ben curate e spero solo più in vinile. Proprio in uscita a breve Fuzz Orchestra, Dogs for Breakfast e infine uno split tra Paolo Spaccamonti e Stefano Pilia.
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