(Navona 2013)
Questo cd dedicato al compositore Sparky Davis si apre con un brano orchestrale incentrato su un motivo di valzer smaliziato e accattivante, da commedia romantica, di quelli che non si dimenticano; anche perché il motivo in questione domina incontrastato, essendo ripetutamente sottoposto a variazioni ritmiche e soprattutto a rivestimenti cromatici, alla maniera del primo Michael Torke, sebbene con meno esuberanza e sfarzosità di questo. Il secondo brano orchestrale segue la forma tradizionale dei quattro movimenti; di facile comunicativa, per lo più consonante, e un po’ prevedibile dal punto di vista melodico e ritmico. Il brano a mio avviso più interessante è la conclusiva sonata per pianoforte, il cui insistere su temi assolutamente cantabili, ma che contengono in se stessi i germi di una fluida, appassionata, inquieta evoluzione, mi ricorda la produzione pianistica di Herbert Howells. Davis, autoproclamatosi compositore moderno ma non modernista, ne sarebbe senz’altro lieto.
Voto: 6
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