Balmorhea Live

@ Init, Roma 25/03/12

Di Damiano Gerli

anticsuperstar@hotmail.com

La domanda che tutti si sono posti mentre attendevamo di entrare all’Init è… ma tutta ‘sta gente da dove spunta? Sì, perché un tale pienone per la band texana non si era davvero mai visto, pur considerando il successo del genere; fortunatamente la situazione è risultata comunque vivibile. E’ la terza volta che i Balmorhea approdano a Roma, stavolta accompagnati da due spalle. La prima è Vera, giovane solista pugliese che propone una sorta di sperimentazioni semi pop, con chiari rimandi ad alcune ispirazioni tipicamente tUnE-yArDs.
Subito dopo salgono i Mashrooms, di cui ho recensito il primo lavoro (qui) e che mi ha fatto piacere ascoltare dal vivo. La “giovine” band ha tirato fuori una muscolatura decisamente inattesa, unita a una selezione di pezzi intelligenti; certo, magari hanno suonato un po’ troppo, considerando che alla fine s’era fatta mezzanotte passata.
Eppure non ci ferma nessuno, incuranti della giornata lavorativa che ci attendeva dopo qualche ora, rimaniamo in fiduciosa attesa della salita sul palco della band texana. I nostri non perdono tempo e si lanciano subito in Days, presa dal nuovo album ‘Stranger’ uscito ad Ottobre dello scorso anno.
E’ un inizio stranamente sentimentale, davvero sentito, che non manca di rimescolare le sensazioni e farmi subito commuovere. Fortunatamente, era solo l’inizio di quella che risulterà essere un’esibizione davvero meravigliosa. La selezione è stata chiaramente più rivolta all’ultimo lavoro che al resto, ma fortunatamente ‘Stranger’ dal vivo rende anche meglio che da studio, riuscendo a coinvolgere totalmente e a cancellare ogni preoccupazione esterna. Resta solo un gran sorriso sul volto mentre si susseguono Stranger (da ‘All is wild, All is silent’), Shore e Jubi.
La band è stata, come da tradizione, gentilissima e quasi timorosa del pubblico, dimostrando un grande amore per la capitale (beati loro…) e riconoscendo praticamente tutti i presenti alle scorse esbizioni. Sono uno spettacolo da osservare, talmente tranquilli e in possesso di un’alchimia invidiabile.
Dopo un’ora di concerto, i nostri scompaiono per un paio di minuti, ritornando poi con un clamore quasi da stadio, concludendo con gli ultimi due pezzi e un finale emozionante dove hanno cantato tutti in coro. Da rimanere a bocca spalancata. Noi, invece, torniamo a casa con un sorriso sul volto e uno in tasca, convinti che una serata così, quest’anno, sarà difficile che ricapiti.
Un enorme grazie all’Init e a Gaetano per l’ospitalità.