(Digressione Music 2013)
Il mio primo incontro con questo straordinario duo, formato dalla cantante Giovanna Carone e dal pianista Mirko Signorile, risale a un paio di anni fa, quando ebbi modo di ascoltare su Radio 3 una loro esibizione per la serie dei concerti del Quirinale. In quell’occasione, furono eseguiti i brani che fanno parte del loro album d’esordio per la Digressione Music, intitolato ‘Betàm Soul’. Una rivisitazione del repertorio delle canzoni yiddish, di cui i Nostri traducevano magistralmente quel loro inconfondibile miscuglio di vitalità e nostalgia, tragicità e ironia – legate alle sorti che storicamente sono toccate al popolo ebraico –, aggiungendovi un tocco di soul music (come il titolo astutamente suggeriva), che infondeva un ancor maggiore brio e spiritualità ai fantastici pezzi: d’altronde, un altro tratto distintivo della musica di tradizione ebraica (da quella sefardita al klezmer) è il suo accogliere, se non addirittura reclamare, nuove letture che la proiettino nel futuro, la facciano incontrare con altri generi e mondi, senza mai tradire la riconoscibilità dell’origine. Ora, il duo torna a rileggere, in questo nuovo lavoro realizzato sempre per la Digressione, canzoni di ispirazione ebraica, proponendo un percorso unificato dal tema – l’amore, come suggerito anche qui dal titolo del cd, ‘Far Libe’ (Per amore) – ma che prende direzioni anche diverse dalla strada maestra della musica yiddish. Ecco allora che testi di tradizione ebraico-sefardita vengono musicati da Signorile, il cui equilibrio compositivo fa sì che le sue improvvisazioni jazzistiche non producano mai una nota di troppo, eccellendo invece nel misurare i propri contributi potenziandone l’effetto espressivo. Ecco che Giovanna Carone si avventura, grazie alla sua versatile sensibilità, nell’interpretazione, ora leggera ora ricca di pathos e dramma, in canzoni a firma della coppia formata da Burt Bacharach ed Elvis Costello e di Gabriel Faure, dosando con delicatezza la propria potente vocalità come a suo tempo fece Anne Sofie Von Otter in un progetto che la vide collaborare con lo stesso Costello (nella rivisitazione di alcune perle nascoste del repertorio popular). I due si producono anche in pregevoli canzoni a loro firma (insieme a Luca Basso): una ironica e saltellante filastrocca accanto a due piccole gemme d’autore, impreziosite da toccanti melodie che s’imprimono da subito e indelebilmente nella mente dell’ascoltatore: caratteristica, questa, che accomuna l’intero repertorio propostoci. Un percorso, quello di Carone e Signorile, che mi ricorda (seppur con evidenti differenze, nel repertorio come nell’approccio interpretativo) quello di Petra Magoni e Ferruccio Spinetti: per la scelta ‘scarna’ del duo, per la qualità e originalità del repertorio, per il graduale smarcarsi dalla strada maestra da loro stessi, rispettivamente, tracciata. Da rimarcare, in conclusione, la presenza di un ottimo packaging, che include tutti i testi, nella versione originale e nella relativa traduzione; il che è qui particolarmente essenziale dato che, in molti casi, si tratta di vere e proprie poesie, da seguire e apprezzare con attenzione man mano che si viene gentilmente guidati dalle struggenti e sognanti musiche che le accompagnano.
Voto: 10
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