(RV 2012)
Evolve fra svaporate nevrosi, ”City Of Nets”.
Fra
scapicollo trascinanti e stasi improvvisa.
Dove i Remote
Viewers, appaion decisi e lividi, come poche altre volte, nel
corso del loro ammirevole percorso.
Una formula praticamente
unica, fra stridori notturni, progressioni d’insieme, cameristiche
contrizioni dissonanti, rugginose, trattenute ansie rumoriste e tanta
aria a soffiar nel mezzo.
L’oggi sestetto, capitanato dal sax di
David Petts, le azzecca praticamente tutte.
Dinoccolate
andature simil dub (l’iniziale City Of Nets), considerazioni,
notturne e crepitanti, fra desolazione ed indolenza (Strange
Welcome, The Wiring Party, Trivia), dove il rumore
s’insinua come polvere, furori Ayler e corse a perdifiato (Red
Test, A Girl And A Gun), la straripante vena
funk/contemporanea, indagata in Dark Threat, gli accenti Henry
Cow, diluiti in avvolgente, rigogliosa ipotesi drum’n’bass di
Uninvited, la coda corrosa Night Desk.
D’inusuale
cura nel dettaglio, sciolto nel gesto e carico a mille, di serena,
calda urgenza.
“City Of Nets” è spigolosa
meraviglia.
Voto: 8
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