(Gusstaff Records 2013)
Davvero bello ‘HA TA KA PA’, l’ultimo lavoro degli Aedi, attivi dal 2007 e al secondo vero album dopo due EP e il primo ‘Aedi met Heidi’: Celeste Carboni (voce, piano, clarinetto, Farfisa), Paolo Ticà (chitarra, synth, violino), Jones Piu (basso), Claudio Innamorati (chitarra) e Daniele Gatto (batteria) confezionano un disco di altissimo livello, che spazia senza timore dalla musica da camera al punk, passando per pop, grunge, psichedelia, dark, ritmi tribali.
Difficili da catalogare, e anche per questo motivo ancor più intriganti, gli Aedi dimostrano di avere qualità e talento e di essere pronti a percorrere parecchia strada se già, partendo dalla provincia di una regione “provinciale” come le Marche, un mostro sacro della musica europea come Alexander Hacke degli Einstürzende Neubauten si è cimentato, non a caso, nella produzione di questo lavoro.
Le nove tracce dell’album sono notevoli e invogliano ad un nuovo ascolto non appena finito il disco: su tutte il crescendo di Idea, il post-grunge di Rabbit on the road, i ritmi gotici e dark di Nero, la bellissima e struggente Tomasz, il tuffo tra psichedelica e ritmi tribali di Yaca e i cambi di tono e genere di Prayer of wind. Celeste Carboni arricchisce l’ottima musica con una voce eccezionale, ora morbida e suadente, ora graffiante e aggressiva, rendendo i pezzi ancor più variegati e piacevoli.
Tra le numerose influenze che echeggiano segnalo solo quelle più particolari e disparate, che probabilmente stupirebbero gli stessi musicisti, ma che sono state evocate dai numerosi ascolti del disco: The Indelicates, Cocteau Twins, Echobelly, Smashing Pumpkins.
Un grosso ringraziamento agli Aedi, che offrono un’ulteriore occasione per rivalutare parte della musica nostrana, fresca, di alto livello e capace di stupire.
Voto: 8
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