(Loud! 2013)
Otto contemplazioni ambientali, condotte a volo placido e radente,
lungo territori aspri ed assolati.
Dove la presenza umana, è
solo un’ombra, che non lascia traccia alcuna del
passaggio.
Violoncello (Sara Galan) ed elettronica
ammaccata e polverosa (Deison), ripresi in stato di grazia, in
quel di Valencia nell’estate 2012.
Son soffio di tapes,
elettroacustica organica, terra sotto le unghie e terra che ingoia,
sudore, dolorosa quiete, ripensamenti e passione.
Avviluppi
dronanti di corde e ripetizioni in progressivo disfacimento.
Potenti
evocazioni, intrise di struggenti figure popolari (Tierra),
suggestioni sinfoniche, fra Branca ed i Neubauten
(l’iniziale Instabile), contatori geiger/emozionali, che paion
sfuggiti al repertorio dei Main di “Motion Pool”
(Cayendo, Exo-Fago).
Iñárritu,
queste dolenti implosioni dell’anima, le abbraccerebbe, stringendole
forte al petto.
“Cayendo” è febbre.
Voto: 8
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