(Alabianca 2013)
Non passa inosservato, o meglio inascoltato, il secondo lavoro di Petrina, talentuosa cantante, pianista e compositrice padovana, già pluripremiata in patria e conosciuta anche all’estero.
Il suo disco omonimo è una ventata di energia, di stili e contaminazioni diverse, che Petrina arricchisce con testi all’altezza della situazione, alternando l’italiano all’inglese.
Se i brani in inglese possono aver attirato l’attenzione di David Byrne, tanto da averle garantito la ribalta nella sua web radio, sono però i brani in italiano ad aver, a modesto giudizio del sottoscritto, la cosiddetta marcia in più.
Niente dai ricci, Vita da cani e la splendida Lina, vera e propria epopea di una storia d’amore, sono canzoni innegabilmente perfette, anche se risulta difficile trovare punti deboli al disco, che si apre con un originale mix tra pianoforte e drum’n’bass (Little fish from the sky), esplora territori funky (Denti) e circensi (I fuochi d’artificio), ricorda in parte Tori Amos nei suoi momenti migliori (The invisible circus e Princess) e si chiude con una versione orchestrale di Sky-Stripes in august.
Dall’elettronica alla classica, dal jazz di avanguardia all’indie pop-rock, il disco di Petrina è una continua sorpresa e conferma di essere di fronte a un talento dal futuro radioso.
Voto: 8
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