(From Scratch Records 2013)
Ritornano, dopo tanti anni, sulle pagine di Kathodik i Miranda, con questo nuovo lavoro uscito a febbraio 2013 che rompe un silenzio lungo quattro anni. Periodo in cui i tre hanno esplorato l’isolamento, la follia e il normale vivere quotidiano.
Il risultato è ciò che possiamo ascoltare, un potpourri altamente sperimentale di ogni tipo di sfumatura del rock di nicchia, con una struttura dei pezzi altamente progressive e meno ossessiva rispetto al passato, anche se momenti come Nothing better than a morning fuck giocano proprio sulla ripetizione e la paranoia. Potremmo ovviamente citare i Can, non a caso il gruppo sta lavorando con Damo Suzuki a un album live che dovrebbe uscire a fine anno, ma l’oziosa ripetizione di riferimenti musicali non renderebbe giustizia al prodotto dei Miranda. Dando nuova valenza al termine fusion, il gruppo fonde, scolpisce, crea con pazienza e quel giusto pizzico di follia, ogni momento dell’album lavorato e oliato alla perfezione, lasciando comunque una sensazione netta di malleabilità e spontaneità.
Fa capolino anche del noise rock in salsa kraut con del costante drumming ben impegnato in Arabs on the run, permeata da un sintetizzatore che non si spegne mai.
Mai stati un gruppo di facile digeribilità, ‘Asylum’ conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, le potenzialità sperimentali dei fiorentini, cercando nell’ascoltatore un complice e un compagno nelle buie stanze dai muri variopinti.
Voto: 8
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