(SuccoAcido/De Dieux/Audioglobe 2013)
Siciliano di Lampedusa Sferlazzo, oltre ad essere una giovane promessa del cantautorato italiano, è attivo sul fronte dell’accoglienza degli immigrati che giungono nella sua isola.
“Quando sono assente mi manco” è il suo terzo lavoro sulla lunga distanza e, a differenza degli altri dischi, in questo ha deciso di non concentrarsi sulla sua attività politica e di volontariato, ma si è dedicato alla scrittura di ottimi brani esistenzialisti, che traggono spunto da episodi autobiografici, o dalla sua percezione e dall’elaborazione di ciò che gli accade intorno.
Coadiuvato da Claudia Cancellotti e Jacopo Andreini, quest’ultimo si è occupato anche del mixaggio, Sferlazzo omaggia, ma con la capacità di sapere rielaborare, molti artisti e le loro opere che lo hanno preceduto in termini cronologici, dimostrando di non essere da meno, ma al contrario di essere sulla buona strada per avere credibilità ed autorevolezza.
Così se ne La canzone dell’amore decadente si sente l’eco del Claudio Lolli più esistenzialista e affranto dalla precarietà della vita, con Sfilano tornano alla mente i primi, e migliori, C.S.I., mentre Ciao ti ricordi di me! è sospesa tra Paolo Conte e Vinicio Capossela.
Tuttavia, i brani nei quali tocca i vertici lirici sono quelli più introspettivi e libertari come il serrato rock di Sole e baleno e la splendida ballata elettro-acustica Marzo 2012.
Nei tredici brani Sferlazzo ci mostra il suo mondo, rendendolo sempre avvincente e intrigante grazie alla capacità di coniugare parole e musica, dando il ritmo proporzionato e adeguato alle varie strofe, anche se talvolta si diletta a delirare verso il jazz.
Voto: 9
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