(Hell Yeah recordings / Goodfellas distribuzioni 2012)
Lunga è la storia dei Confusional Quartet, iniziata nel 1979 in quel di Bologna e fermatasi un paio di anni dopo, portata avanti dalla voglia dei nostri di spingere sul futurismo e la musica concettuale, attraverso una fluida proposta di jazz, no wave e rock.
I nostri oggi sono tornati e, nonostante non siano chiaramente più lo stesso complesso di allora, le idee sono le medesime, ma confrontarsi con una scena di rock sperimentale/strumentale ricca (Zeus!, i compianti ZU, The Great Saunites, ecc) come quella di adesso non è facile.
Questo nuovo lavoro, difatti, rientra in un discorso abbastanza convenzionale per quel che riguarda il rock strumentale, momenti come Futurfunk e Kursaal non riescono a colpire particolarmente per chi già bazzica le numerose realtà del genere. Meglio fa Cani alla Menta e la futuristicamente rumorosa Ritmo Speed. In altri momenti l’organo la fa da padrone su tutto, ricordando quasi una sorta di circus metal andato a male in salsa progressive (Sensosan).
Da un gruppo con alle spalle un’esperienza davvero unica nel genere come i Confusional Quartet, mi sarei aspettato qualcosa di unico e riconoscibile. L’esperienza si conferma fin troppo piacevole come ascolto, senza spingere i lati sperimentali in nessuna direzione particolare. In ogni caso, è palese che i bolognesi abbiano voglia di suonare e si stiano pure divertendo, quindi sì, sicuramente da consigliare per chi gradisce il suo rock strumentale con ampie dosi di cervello.
Voto: 6
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