(Babel Label 2013)
Bella prova d’esordio per questo trio anglo-norvegese.
Il
trombettista Rory Simmons (Loop Collective), Terje
Evensen ed Elisabeth Nygård-Pearson
(batteria/elettronica, voce), si divertono a realizzare un album
piacevole, ricercato ed epidermico.
Nove brani, che coniugano
espressione jazz e ricerca sul corpo canzone (in declinazione
avant).
Sagome Davis/Isham, sinuose, notturne e
descrittive (Little Piece Of Everything), la distesa ambient
dell’iniziale Mai, eleganti evoluzioni electro-funk (Marble
Faces), incantevoli oasi sensuali, quando l’enfasi strumentale si
apre alla voce della Nygård-Pearson (intima, implorante.
Ghiaccio bollente).
Dalle parti di Bjork, Sidsel
Endresen e Archive (Rise, Deliverance,
Nothing Dies With You).
Tensione, seduzione, battuta da eco
catacombale trip hop.
Una patinata logorrea strumentale, crea
qualche intoppo (Knee), altrove, siam abbastanza nell’ovvio
(Falling, da fm mattutina).
Ma è roba di poco conto,
questione di piccoli aggiustamenti di rotta.
Soddisfacenti, con
ampi margini di crescita.
Voto: 7
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