(Garage Records / Believe Digital 2013)
Il progetto Chinasky è sempre stato caratterizzato da estrema spontaneità e da una formazione che si adatta un po’ ad ogni strumento e situazione. Così nuovo non ci giunge questo terzo album, dal titolo eloquente, dove i nostri continuano sul linguaggio di rock a cavallo tra sixties e seventies.
Non nascondo che i primi pezzi si sono succeduti senza risvegliare grande attenzione da parte delle mie orecchie. C’è, però, un punto a metà di It’s on You dove potrei giurare che la band abbia ascoltato un po’ troppo Terry S. Taylor e la relativa colonna sonora di quel piccolo capolavoro che era ‘Skullmonkeys’… ma vabbè.
Ottima invece Sex, Oil & Guns, con un intrigante scambio di vocalizzi maschili/femminili e bel lavoro di chitarra. Evidentemente c’è qualcosa nella voce della Scarpulla che non riesce ad attirare la mia attenzione, non me ne voglia, è un mio problema personale. Ciò non toglie che momenti come Seba Song e In The Air siano oltremodo affascinanti, con un lavoro chitarristico ricco e accattivante. Notevoli pure i coretti quasi alla Neil Sedaka anni sessanta in Terence.
Insomma, al di là di considerazioni strettamente personali, è evidente che il nuovo dei Chinasky continua un percorso da loro iniziato con consapevolezza e una disarmante spontaneità che scioglierà anche il cuore più di pietra. Disponibile in streaming sul sito della Garage Records.
Voto: 7
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