(Autoprodotto 2013)
Cambio importante per gli ex Godwatt Redemption: al di là del netto troncamento del nome, la decisione di spostarsi su liriche italiane, senza però alterare il proprio stile aggressivo e diretto da power trio stoner/hard rock classico.
Il risultato che possiamo ascoltare in ‘Senza Redenzione’ è chiaramente compatto, portato avanti da una produzione curata dalla stessa band davvero efficace e di carne al fuoco se ne trova davvero tanta. Dove, però, prima i nostri potevano essere considerati quasi compagni stretti di gruppi come gli Ufomammut, adesso la loro proposta è più diretta e meno appesantita da influenze metal.
E lì giace il maggior problema con quest’ultimo lavoro dei tre: la scrittura, fin troppo omogenea tanto da far risultare difficoltoso distinguere un pezzo dall’altro, risultando un’amalgama di hard rock che avrebbe sicuramente giovato in passato, ma che sembra rendere meno in questo caso.
Chiaro che la critica viene parzialmente spenta dall’innegabile capacità tecnica di Moris Fosco e soci, apprezzabile in momenti come Oltre il Buio e la trascinante Tra i tuoi dei, che dal vivo dovrebbe particolarmente rendere.
Concludiamo osservando che se il tentativo di muoversi sulle liriche italiane è stato davvero dettato da un desiderio di trovare un’identità più precisa, come dichiarato dalla stessa band, per ora non sembra proprio molto riuscito, ma fortunatamente ‘Senza Redenzione’ si conferma un album più che discreto.
Voto: 7
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