(Kendra Steiner Editions 2012)
Quattro brani, minimali, furenti ed evocativi.
Una sentita
dedica alla recente scomparsa di Lee Jackson
(collaboratore/sostenitore di esperienze come Foxy Digitalis).
Che
Derek Rogers organizza, seguendo un percorso che incorpora
drone music, elettroacustica e noise.
Tastiere, chitarra ed
effetti, che progressivamente s’ingrippano di feedback o trattenute
folate rumoriste, seguendo traiettorie, che idealmente raccordano
Tony Conrad, un Neil Young grondante elettricità
e diversi ricordi dalla terra dei kiwi.
Ronzanti fasi pastorali,
metalliche e tintinnanti, immerse in una dimensione lo-fi, dolente ma
non doma.
Immediatezza, trasporto e suggestione.
Il ruggito di
un vuoto, che prima o poi, tutti abbraccia.
Con semplicità
ed affetto.
Voto: 8
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