(Milano Sta Bruciando Records / Libellula Music 2013)
Il nuovo album dei tre milanesi Grenouille parte col botto: una traccia quasi-industrial, D.S.M., velenosa e sardonica come non mai, di un’efficacia eccellente. Ma le prime impressioni non sempre sono quelle giuste… se vi aspettate quel genere, li avete sottovalutati.
Già con la successiva Poveri SUonatori, riadattata dai “Cantautori” di Enzo Jannacci, i nostri la buttano sul rock più melodico, senza però perdere il sorrisetto sardonico. Più malinconica Binario 21, con un ritornello melodico niente male, anche se con un accento milanese in “siamo tutti réééééééé” che è vagamente distraente.
Si riparte con Reality Show, dove Marco Bugatti ci assale con “adesso prenditi ‘sta canzone e poi puoi andartene affanculo”, quasi punk rock come andamento e aggressività. La title track sembra quasi rimandare a certo rock alternativo d’italica manera, anche se con un andamento piuttosto scollacciato e feedback che fanno capolino qui e lì.
L’album è graziato dalla produzione dell’americano Nook Studio, che trasforma il sound in qualcosa di enorme, facendolo suonare come un vero e proprio album di serie A, risultando bene sia nei pezzi più aggressivi che in quelli più direttamente melodici.
Una bella nuova prova per i milanesi che riescono a infondere ogni momento, anche quelli meno convincenti, di sincerità e convinzione. Decisamente intrigante.
Voto: 8
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