(Clapping/Goodfellas 2013)
Torneranno mai di moda in maniera dirompente le sonorità indie degli anni ’90? Speriamo proprio di si. Se ciò avverrà dovremo ringraziare gruppi come i Reveille, che seppur inconsciamente tendono a riproporre quel sound.
“Broken machines” è il secondo lavoro di questo gruppo guidato da Francois Virot, già alla guida dei Clara Clara che ha prodotto undici brani che attingono molto dal catalogo della Touch and Go e della Dischord.
Quando si introduce alla voce Lisa Duroux in Long distance runner alla mente tornano i migliori Blonde Redhead, per capirci della seconda metà degli anni ’90. In molti brani poi traspare una nostalgia da new wave vuoi in chiave dilatata (Horizon), vuoi con diramazioni punk (Swallow everything).
Schegge di Velvet Underground riletti come nei ‘90 si percepiscono nel beat-pop di No goal e con Reality si giunge al confine del periodo romantico tra gli anni ’80 e ’90. Un bel disco evocativo, nostalgico e pieno di sana emotività.
Voto: 8
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