(Furtcore Records 2013)
Quando ho ascoltato questo disco mi sono vista dentro una bellissima macchina americana mentre attraversavo strade enormi e deserte del Messico. Ecco la suggestione blues. Questo disco è semplice, acustico, irruento e allo stesso tempo morbido ma molto intenso. Ogni pezzo è legato dalla chitarra sempre in trasformazione, prima lenta e poi veloce, prima dolce e poi cattiva. È lei che racconta. Alla fine arriva anche il piano ed è pure nascosto in una traccia fantasma. L’unico difetto di questo album è nella parte vocale, sembra quasi slegata da tutto quello che c’è intorno. Immagino questo disco come strumentale. La voce è sempre troppo potente e mi disturba. Consiglio un approccio vocale diverso per poter arrivare alla perfezione. Dream On, il pezzo che preferisco, potrebbe essere la bella apertura per uno di quei film americani pieni di senso della vita e avventura.
Voto: 8
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Autore: ourgirl@hotmail.it
