(I dischi del Minollo 2013)
Ve lo ricordate Bianciardi? Nella sua “Vita Agra” ci descrive l’uomo come macchina da lavoro, e pronto per poter fare una rivoluzione per poi finire dentro un sistema occidentale che ti risucchia. Non so se questa band conosce Bianciardi ma di certo ha preso spunto dal celebre quadro Il quarto stato” di Pellizza da Volpeda per arrivare al Quinto Stato e tirare fuori questo concetto. Questo quartetto (due chitarristi che si dedicano anche a sax e synth, un basso e una batteria) ci propone brani strumentali non facilmente incasellabili. Si va dal rock, alla psichedelia e alla new wave più che al prog di cui parlano tutti. Devo riconoscere che sono tutti molto preparati tecnicamente ma dovrebbero curare di più la parte melodica per essere più incisivi (soprattutto quando non ci sono le parole ad aiutare) ed arrivare al pubblico, altrimenti i brani tendono a rimanere statici. Rought Souls, terzo brano del disco è la via. Lì c’è tutta la decadenza che ci si aspetterebbe.
Voto: 6
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Autore: ourgirl@hotmail.it