Les fleur des maladives ‘Medioevo’

(Zetafactory 2013)

Premessa: far rock in italia è difficilissimo. Non siamo abituati a certi ascolti e abbiamo riferimenti molto anni ’90 lontani dalle trasformazioni moderne. Per non parlare della lingua così melodica e poco propensa a suoni più grezzi. Questi ragazzi lombardi sono in giro da un bel po’, ormai. La loro intensa attività live li porta a dividere palchi importanti con artisti quali Canali, Nada, Caparezza. Il nome Les fleurs des maladives prende origine dalla dedica iniziale de ‘I fiori del male’ scritta da Charles Baudelaire a Théophile Gautier in cui il poeta dice di voler dedicare al suo mentore proprio “questi fiori malsani” e in effetti questa sorta di decadenza emerge dai testi. Novembre, ballad più minimale tra piano e hammond ha atmosfere acustiche anni ’70 che potrebbero essere una buona via per questi ragazzi ed Ennio (omaggio al grandissimo Ennio Morricone) riscrive bene in chiave rock le atmosfere spaghetti western di “Per un pugno di dollari” citando anche una frase tratta dal film: “Al cuore Ramon. Se vuoi uccidere un uomo devi colpirlo al cuore!”
Un applauso per i testi. Ci sono belle immagini dirette cupe, ironiche ma anche colte e soprattutto, cosa da non sottovalutare, questo è un disco rock scritto in ITALIANO. Il testo/pezzo migliore è Bellezza (Piccolo dettaglio: avrebbe reso di più con una lettura senza accento lombardo): “La bellezza è in tutto e per tutto il vestito della verità. E la verità è che, molto spesso, la bellezza sta nella merda, perché è l’ultima cosa vera che ti rimane quando tutto se n’è già andato a puttane”. Il testo di Dharmasala riprende quel “sparare al cuore” per ricordare la violenza inutile verso tutti i tibetani rifugiati lì negli anni 60. Insomma, questa band ha grandi potenzialità ma le musiche non sono all’altezza dei testi. Troppo spesso, nei brani più spinti, si riprendono le atmosfere rock anni ’90 americane più banali che portano ad appiattire i pezzi e a renderli troppo simili. Confido in più accorgimenti sonori e una svolta rock meno scontata.

Voto: 8

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Autore: ourgirl@hotmail.it