(Cuneiform Records 2013)
Progressive rock strumentale? Ma sì, perché no, e a coccolare le nostre orecchie oggi troviamo gli inglesi Guapo. Il gruppo arriva alla nona fatica da studio, ‘History of the Visitation’, non cambiando poi di molto i suoi obiettivi.
Se i Lightning Bolt sono un buon punto per capire il sound dei nostri, è pure vero che nella vera e propria piece-de-resistence The Pilman Radiant, le influenze sono tante e tali che in ventisei minuti sembra quasi di rifarsi completamente una storia del progressive. Partendo da una lunga intro quasi noise, si passa poi a inserimenti di organo, sintetizzatore, ripartenze aggressive (ma mai eccessivamente) e lunghi passaggi.
Come seconda traccia siede l’atmosferica e inquietante Complex #7, che funge da ideale complemento tra la gargantuesca iniziale e l’altrettanto intricata ma più strettamente rock Tremors from the Future, arricchita da un lavoro di basso davvero apprezzabile.
Difficile pure non avvertire alcune forti influenze dei primi Deep Purple in alcuni inserimenti di organo, e così pure per certi torbidi avanzamenti minacciosi che ritornano non poco ai Black Sabbath di inizio ’70.
I Guapo, insomma, beneficiano di aver registrato l’album quasi interamente dal vivo, ne guadagnano in spontaneità e creatività, confezionando quello che è probabilmente il loro miglior lavoro. Completa il pacchetto, sempre tremendamente curato come da tradizione Cuneiform, un dvd con due ottime performance live del gruppo, le uniche rilasciate ufficialmente per ora.
Voto: 8
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