Bruno Heinen Sextet ‘Karlheinz Stockhausen’s Tierkreis’

(Babel Label 2013)

Ennesima (ben congegnata) interpretazione, delle 12 music boxes,
approntate per il teatro da Stockhausen, fra il 1974 ed il
1975.
A riproporcele oggi, il pianista britannico Bruno Heinen
(alla sua seconda uscita, dopo “Twinkle Twinkle” del
2012).
Le metaforiche scatole musicali originarie, vengono
reinterpretate con brioso piglio jazz, che non di rado sfocia in
soffici passaggi d’insieme alla Bill Evans.
Calibrate
porzioni impro e qualche stecca dalle parti di un nervoso ed elegante
funk bianco (Scorpio), notturne linee soulful (Gemini),
post-bop, che leggero ed intrigante, s’accompagna a movimenti corali
Europa settanta (Leo).
Una rivisitazione dell’opera del
maestro tedesco, godibile e non forzata, che evita in scioltezza,
ogni ingarbuglio da eccesso cervellotico.
Il piano ed i carillon
di Heinen, il sax tenore di Tom Challenger, la batteria di Jon
Scott
, il contrabbasso e tromba di Andrea Di Biase e
Fulvio Sigurtà, il clarinetto di James
Allsopp
.
Tutto funziona.

Voto: 7

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