(Ravello 2013)
Intrigante questa nuova proposta della Ravello, che vede protagonista il duo Robert Dusek-Brian Pezzone, il primo in veste di compositore, il secondo di esecutore (al pianoforte). Una coppia senz’altro affiatata, come suggerisce la foto nel booklet, che li ritrae come in partenza per un viaggio, con lo sguardo ricolmo di fiducia e rivolto in avanti, e con abiti country-casual che segnalano come i due siano pronti all’avventura. E così pure devono esserlo gli ascoltatori, liberi cioè di lasciarsi trascinare da questa fantasie (nel senso anche tecnico del termine) dall’incedere quasi-improvvisativo, che alterna sequenze accordali aventi la funzione di lunghi preludi o postludi a episodi più concitati, in cui l’attività contrappuntistica cresce sino a formare grumi materici da cui il pianista si divincola con maestria. Bravo è anche, Pezzone, ad assecondare la struttura drammatica concepita dal sodale Dusek, il quale pur privilegiando regioni armoniche non tra le più confortanti, ci trascina nel suo mondo notturno e onirico.
Voto: 7
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