Intervista a Marco Taddei e Simone Angelini

Quattro Chiacchiere Digitali con gli autori di fumetti Marco Taddei e Simone Angelini.

Di Marco Paolucci

uccio12@hotmail.com

26/02/2014: Complice una presentazione presso la fumetteria della mia città, nell’ordine Exit e Macerata, sono entrato in contatto con il duo di fumettisti Marco Taddei e Simone Angelini. Quattro chiacchiere reali sulla loro arte e sulle loro intenzioni nel magico mondo della carta disegnata che mi hanno portato a trasferire il tutto nelle canoniche Quattro Chiacchiere Digitali su Kathodik. A voi come sempre il risultato:

  1. Da dove viene ognuno di voi, umanamente e artisticamente?

Simone – Non ho studi artistici. Sono un fumettista autodidatta, come tanti ho iniziato a disegnare riproducendo le immagini che più mi piacevano dei fumetti che leggevo. Attualmente studio ogni giorno tutto quello che gratuitamente (o quasi) riesco a raggiungere: web, tv, cinema e non trascuro neppure quelle “entità” che si presentano durante la fila in cassa al supermercato. Per il resto la mia fedina penale è pulita.

Marco – Curioso: è la stessa cosa che mi chiedo io di tutte le persone che conosco.

2. Come è nato il vostro primo volume in collaborazione ‘Storie brevi e senza pietà’?

Simone – Tutto è iniziato con la nostra collaborazione in sperimentazioni testo/immagine su una fanzine abruzzese “Carta Straccia”, in seguito abbiamo deciso di mettere a punto storie a fumetti e cominciare a fare sul serio e presentare il progetto ad un editore.

Marco – Effettivamente avevo il proverbiale il cassetto pieno di storie ma non sapevo dove farle pascolare. Simone mi ha offerto il suo campo pieno di erba medica dove far brucare i miei pargoletti e così, grazie a lui, ho trovato la possibilità di dare letteralmente forma alle mie bislacche storie.

  1. Da questo al secondo volume sempre con lo stesso editore ‘Altre storie brevi e senza pietà’. In questo volume il vostro stile si è asciugato, vi siete focalizzati su un unico modus operandi per la produzione dei vostri racconti sia per quanto riguarda la scrittura, Marco che per quanto riguarda il disegno, Simone. Che ne pensate di questo punto di vista? Lo condividete o meno?

Simone – Sì, hai pienamente ragione. In questi casi mi piace citare Mies Van Der Rohe, “Less is More”, per sbrigare la faccenda.

Marco – Giusto. Abbiamo scelto di concentrare tutte le nostre energie su di un solo canale. Io personalmente ho scelto un tema e attorno a quel tema ho strutturato un insieme di storie grottesche ironiche e selvagge – insomma in pieno stile Storie Brevi e Senza Pietà. Il tema prescelto è ovviamente la Morte.

  1. Sia nel primo che nel secondo volume, un aspetto che ho trovato secondo me ricorrente è quello dello scavare in profondità; come quello dell’osservare da un buco, in alcuni racconti ad esempio dal bordo di un pozzo. Come se fosse interiorizzato il principio dell’andare in fondo lasciando in sospeso la visione di quello che c’è alla fine dell’”immersione”. Quasi che foste dei moderni voyeur di carta e inchiostro. Che ne pensate di questo aspetto della vostra arte?

Simone – E’ vero! questa cosa non l’avevamo mai notata… Siamo inconsciamente dei guardoni. Tuttavia siamo dei pivelli in una classifica del Voyeurismo Mondiale. Droni, intercettazioni, smartphone, social network e tante altre cose ci stanno una spanna sopra.
Marco
– Tutto giusto. Io aggiungerei che noi siamo solo gli autori delle nostre storie. Poi queste iniziano a muoversi e a rigirarsi tra le mani dei nostri lettori in maniera del tutto indipendente dalla nostra volontà, questo è un inciso che vale la pena di tenere sempre a mente. Sicuramente l’oscuro, il sotterraneo, il sottomondo claustrale, le talpe, i lombrichi, le grotte, i pozzi, i bunker, le fosse comuni sono temi vicini, prossimi al nostro spirito barricato. E’ naturale quindi che questa tendenza trasparisca dalle nostre storie, da un punto di vista visivo e narrativo.

  1. Nei vostri racconti, che per certe dinamiche narrative rimandano a Daniel Clowes, meno provincia americana e più cosmopolita, riuscite a essere cinici con la capacità di sospensione dell’incredulità. Per certi versi come dei “normalizzati” protagonisti alla “Brian The Brain meno il Brain”. Nel senso che leggendo i vostri racconti si rimane sempre ad un passo dallo scadere nel cinico e trito disagio, riuscite a sospendere la narrazione in un eterno forse, un attimo prima che il racconto possa risolversi in una “consuetudinaria” situazione di normale disagio esistenziale e quotidiano. Basta leggere per esempio il racconto ‘Storia della testa di Enrico’. Secondo voi, sempre se vi ritrovate in questa interpretazione, da che deriva questo, o per meglio dire, può essere questo uno dei segreti meglio custoditi del vostro narrare?

Simone – Culliamo il lettore in situazioni familiari, lo portiamo fino all’identificazione e poi gli regaliamo, nel momento dello sbadiglio, quel colpo di scena che ha sempre desiderato qualcuno gli suggerisse per cambiare passo nella sua esistenza. In poche parole siamo dei Motivatori.

Marco – Non abbiamo segreti, né ricette. Esprimiamo semplicemente il fulmine che ci piglia quando passeggiamo su di una collina sotto la pioggia con un ombrello dalla scintillante punta di ferro

 

  1. Come vi sentite: narratori a fumetti, “graphic novelist”, fumettisti?

Simone – Tutto tranne “vignettista”

Marco – Spazzino.

  1. Il luogo dove vivete/lavorate, Pescara, vi influenza nelle vostre produzioni?

Simone – Ho sempre pensato che se fossi nato a Miami mi sarei dedicato al Surf. Tuttavia Pescara dà quella fame necessaria per sviluppare la creatività. Se hai poco intorno sei spinto a creare qualcosa per non impazzire. Creata la scintilla, Pescara diventa una bomboniera interessantissima.

Marco – Io sono di Vasto e vivo lì, ma sono molto a contatto con la ridente città adriatica dopo aver conosciuto Simone e dopo aver iniziato a frequentare i suoi giri loschi – di Pescara, non di Simone 🙂 In un lavoro segretissimo che stiamo portando avanti – talmente segreto che potete seguirne tutti i dettagli sul blogghetto  – mi ispiro alla vita di tutti i giorni che recupero nel bar sottocasa a Vasto.

  1. Una domanda sulla rivista Stra. Tu Marco sei redattore della rivista. Mi parli di questo progetto, come è nato, come si è sviluppato?

Marco – Sono il capo ciurma della redazione di STRA. Assieme a due amici di Vasto che si occupano dell’aspetto visivo e commerciale del magazine, abbiamo dato il via a questa rivista che parla di illustrazione, fotografia, fumetto, libri, cinema, web, musica, follia in una maniera tutta strana e sbalestrata, sintetica ma densissima. La redazione è composta da 30 formiche da combattimento pronte a spolpare qualsiasi lettore. Principalmente diamo dritte. E’ una rivista nata quasi due anni fa. Abbiamo iniziato con l’autoproduzione ed ora siamo una testata registrata. Tiriamo 3000 copie al mese che distribuiamo accuratamente a mano. Andiamo avanti a suon di vendita di spazi pubblicitari quindi ogni numero è una tribolazione ma oramai ci abbiamo fatto il callo e il nostro cuore resta saldo.  Se qualche lettore è interessato al nostro lavoro basta che ci contatti sul profilo facebook di STRA!

  1. A questo punto qualche indicazione sulle vostre prossime avventure editoriali. A cosa state lavorando?

Simone – Siamo nel bel mezzo della creazione del nostro nuovo fumetto, per la prima volta un racconto lungo, anzi lunghissimo con tantissima provincia e vita vissuta. Abbiamo già pronte le prime 66 pagine delle 666 previste. Lo vedo come un progetto con enormi potenzialità anche oltre la carta stampata. Vedremo. Come detto prima ne stiamo raccontando la gestazione sul sito signoranubi.tumblr.com

Marco – Sì. In parole povere: Anubi. C’è un dio in Egitto che è un cane antropomorfo. In realtà è uno sciacallo ma a noi piace immaginarlo come un cane. Cosa può succedere se lo pigliamo di forza da quella sfera divina ed antichissima e lo piazziamo ai giorni nostri nell’infima dimensione della provincia italiana? E’ il progetto di cui dicevo sopra. Simone sta inchiostrando e io continuo a correggere bozze e testi come se fossi il perfezionista che non sono mai stato – e che forse non sarò mai.
Simone –
Inoltre stiamo curando due volumi per la Bel-Ami Edizioni, la nuova uscita per la collana a fumetti “One-shot” prevista per Marzo, con un autore totalmente fuori dagli schemi, ed il primo numero dei “10 lune” antologia dedicata al fumetto dove abbiamo chiamato 10 fumettisti esordienti a dire la loro su un tema ben preciso.

Marco – Wow! Vi sembra poco?

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