(Public Eyesore 2014)
Trae ispirazione dalle “Variazioni Goldberg” di Bach,
e dalla visione del bello ed intimo “Trentadue Piccoli Film Su
Glenn Gould”, questa delizia che è “Variazioni
Mumacs”.
Ennesima brillante uscita, per il
compositore/strumentista milanese Massimo Falascone.
Cinema
per l’orecchio, organizzato fra divagazioni elettroacustiche e parti
impro.
Materiali lasciati a riposare nel corso degli
anni.
Appunti, divagazioni e riflessioni.
Poi, una superba
opera di cut-up, a legare frammenti e storie, persone e luoghi, in un
unico avventuroso percorso, non esente da notevoli aperture ludiche
(certi stralunati siparietti alieni, da spellarsi le mani
nell’applauso).
Una valanga di amichevoli contributi esterni (ne
cito alcuni: Bob Marsh, Alberto Braida, Giancarlo
Locatelli, Marcello Magliocchi, Roberto Del Piano,
Fabrizio Spera e molti altri).
Falascone, isola, seziona,
accostata e sovrappone.
In ultimo, aggiunge ed improvvisa sopra al
todo.
Armeggiando fra sax, live electronics, field recordings,
samples, effetti e voce.
Materiali cercati, materiali trovati,
risate, voci di bambini, tracce notturne, momenti d’insieme, regali
strumentali inaspettati, parole, numeri ed una cover di Monk.
Una
visione compositiva, leggera e svolazzante, come lenzuola stese al
sole ad asciugare.
Contiene ricordi (odori, colori e sapori) e non
s’assesta, come zavorra sulle spalle.
Trentadue istanti, di
bellezza in liquida espansione.
Voto: 8
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