(Glitter Beat 2014)
Il nuovo lavoro dei Dirtmuisc è un disco pacificato. Le ansie e il funk presenti nel lavoro precedente “Troubles” hanno lasciato spazio a lente cavalcate nei paesaggi desertici maliani.
Con “Lion city”, inoltre, ritroviamo, dai tempi di “BKO”, vecchi amici Hugo Race e Chris Eckman, vale a dire alcuni membri dei Tamikrest: Ousmane Ag Mossa Cheikhe Ag Tiglia e Aghaly Ag Mohamedine.
L’approccio a questo disco è di stampo jazzistico, perché la band si lascia andare molto all’improvvisazione con intrecci di elettronica e degli altri strumenti spesso imprevedibili. I suoni sono più liquidi, grazie anche all’uso di tastiere e la ritmica più rilassata, che si dilata in alcuni casi fino al dub (Red dust, Day the grid went down, September 12) rende il disco molto rilassato.
Il blues dunque si intreccia molto bene con l’elettronica e si evolve verso sonorità sempre dilatate, la circolarità ed i mantra lasciano il posto ad accenni di psichedelia leggeri ed avvolgenti, rendendo l’atmosfera comunque avvolgente e caldissima, ma si tratta di un caldo che avvolge, mai soffocante, anzi sempre delicato.
Voto: 7
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