(fromSCRATCH/Santa Valvola 2014)
La strada ormai è tracciata. I Topsy The Great continuano ad allargare il solco che hanno creato due anni fa, quello del math-punk-industrial rigorosamente strumentale.
In questo secondo lavoro sulla lunga distanza il trio pratese è maggiormente proteso alle sperimentazioni e meno all’industrial, anche se i richiami ai Big Black non mancano. Tuttavia, è maggiormente presente la tensione, e anche quando martellano, resta sullo sfondo una linea sonora tesissima.
Di tanto in tanto il trio si diverte a violentare il folk, eccedendo negli arrangiamenti disturbanti (Gyannesta) o in pretese di epicità (Lyndia).
Quando poi il trio si muove compatto, è uno schiacciasassi che non ce n’è per nessuno, ascoltare per credere Usduk, nonostante spuntino dei frammenti, mentre la tensione diventa regina in Poggy Polyny, zeppa di corse e rincorse e di stop’n’go.
Il brano più eccitante è senza dubbio Coor, una cavalcata noise mastodontica! Intensa! Potente!
Cos’altro dire ragazzi, procuratevi questo lavoro e sparatelo a palla.
Voto: 8
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