(Cabezon 2014)
In questo album troviamo tante cose: un po’ di jazz, un po’ di pop, melodie anni sessanta, addirittura musica lounge… ed è proprio questo il problema. Non si traccia un percorso né una coerenza. Ci sono troppi volti anonimi che si scontrano, perché aimè di tutti i pezzi qui dentro ciò che rimane davvero sono i testi ironici, taglienti e con un filo rosso che varia sulla miseria umana tra talent show e reality fino a concetti più intimi come le relazioni altrui spesso difficoltose, mancanze personali che non riusciamo a vedere o il sentirsi fuori posto vivendo sempre in un eterno “carpe diem”. Nicola ha tante cose da dire, si sente, ha solo bisogno di trovare una chiave melodica accattivante.
Voto: 4
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Autore: ourgirl@hotmail.it