(Navova 2014)
Il quintetto capeggiato dal trombettista Douglas Detrick si muove in perfetto equilibrio tra il mondo del jazz e quello della composizione contemporanea. Un connubio già evidente nella scelta dei componenti del suo Ensemble: accanto a strumenti tradizionalmente di impronta jazzistica, come sax e batteria, troviamo anche un violoncellista e un oboista; il che crea un impasto sonoro inedito e interessante, dotato di un suo particolare timbro. Caratteristica che accomuna i brani, scritti dallo stesso Detrick, è anzitutto una vena melodica che si estrinseca nell’elaborazione di temi che possiedono una immediata cantabilità, ma allo stesso tempo sembrano tenerci a debita distanza, non indulgendo in facili sentimentalismi. Il loro inevitabile sviluppo segue trame compositive lineari ma non monotone, scandite in prevalenza da tempi lenti, e arricchite da interplay e improvvisazioni dosate con sapienza e sicuro impatto emotivo. Una sensazione di gioia intima e consapevole piuttosto che sfrenata, apollinea e non dionisiaca, pervade l’ascolto, fino all’ultimo istante.
Voto: 7
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