(Wallace Records/Audioglobe 2014)
Gran tritacarne: così si può descrivere sommariamente il macchinario Squarcicatrici, “mangler” tobehooperiano costruito nel 2006 dagli efferati poliedrici Jacopo Andreini (strumentista tuttologo, visto una volta con gli OvO, poi non lo scordi più), Andrea Caprara (sassofonista e percussionista, tra gli altri, Jealousy Party) e Matteo Bennici (violoncellista/bassista, tra gli altri, Motocicla Tellacci).
In “Zen Crust”, registrato e mixato da Caprara e Andreini a Nipozzano (Pontassieve, Firenze) tra il marzo 2012 e il marzo 2013, si può trovare un poco di tutto: prendi Miseria violenta, con la mandola di Samuele Venturin che fa tanto Grecia, le percussioni di Caprara e Enzo Rotondaro molto stradali, il violoncello di Bennici e il contrabbasso di Piero Spitilli molto New York jazz, una voce che declama tanto Andreini (o Gi Gasparin?). Sono molto presenti i Sud del mondo, nei brani dei Squarcicatrici: in Cultivar subversivos, il sassofono tenore di Andrea Caprara ha ben presente Gato Barbieri, in New World Border Bennici svisa mediorientale con l’archetto. Su tutto, di tutto trita la chitarra un poco sonica un poco ribottiana di Jacopo Andreini (sentirete come sferza il ritmo Mingus/Spitilli/Bennici in Saffo’s Wedding Party, che gode di notevoli interventi di Caprara, Francesco Di Mauro al sassofono baritono e Mariuccia Minichino al flauto); Andreini che non fa mancare nei vari brani interventi al sassofono contralto, ai sintetizzatori, alla batteria. Notevoli i fiati, anche di pregio, come Scott Rosenberg al sassofono sopranino (cfr. Fremente), che permettono bollori/barriti “free jazz” (sentire Pont des Arts), ma anche unisoni Liberation Orchestra (cfr. Zen Crust, dove a dominare però è la spiritata sei corde di Andreini) o addirittura spazzolamenti west coast jazz/morriconiani (del Morricone dei primi film di Dario Argento, per intenderci: Jardim de Estrela è una perfetta colonna sonora noir).
Da inserire sotto la voce: utile supergruppo.
Voto: 8
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