(NO=FI Recordings / Nero 2014)
Stando alle parole di Lawrence English, sound artist e curatore della label Room40, Mike Cooper è “The icon of post-everything music”. Efficace definizione ad effetto per questo signore inglese, trapiantato a Roma, con cinque lustri di carriera alle spalle: dal blues al folk per approdare ad una originale exotica in chiave sperimentale. Lap steel guitar, field recordings, tastiere casio, campionamenti lo-fi per disegnare, stando alle parole dell’autore, “paesaggi esotici e immaginari di posti inesistenti”. Nove tracce raccolte attingendo a lavori in precedenza pubblicati su un’etichetta dello stesso Cooper e adesso impressi su vinile, arricchito da booklet e note dell’influente critico, giornalista e musicista David Toop. Il tutto è frutto della collaborazione tra l’oscura No=Fi recordings, specializzata in pubblicazioni su nastro, e il variegato progetto artistico dell’italiana Nero. Anche se il disco è uscito a Febbraio, mentre scrivo l’estate volge tristemente al termine in questi malinconici giorni di fine Agosto, periodo che ben si addice ai suoni contenuti in questo vinile. Musiche per stanchi e annoiati vacanzieri, messi a cuocere e sudare al sole nucleare di qualche spiaggia a sud del sud del nulla del mondo, dove strane forme di vita, appena percepite dai sensi storditi e allucinati dall’afa, si agitano pigramente e reclamano l’ascolto ammiccando da lontano. Crackling, loop abbandonati a se stessi, residui di ritmi terzomondisti, cinguettii assortiti, chitarre preparate e distrattamente deturpate, Keith Rowe che si esibisce in spiaggia vestito con camicia hawaiana (di cui Cooper è un appassionato collezionista), pinne e occhiali da sub, mentre sorseggia un cocktail e prova a sintonizzare la radio su un’emittente hawaiana. Cartoline di una vacanza dalla realtà compilate in uno stato di perenne dormiveglia, consegnate sotto forma di colorati messaggi in bottiglia ad un mare avvelenato.
Voto: 8
Link correlati:No=Fi Recordings Home Page
Autore: alfio.castorina@me.com