(Bird’s Robe Records 2014)
Ormai tra me e gli amici australiani degli sleepmakeswaves c’è vero amore, specie dopo averli visti live a Londra. Eppure non temete, è proprio con chi amo di più che normalmente sono molto meno tenero quando sbaglia… peccato che ‘Love of Cartography’ si guarda bene dagli errori.
Il post rock dei nostri non si è evoluto in quanto a ricercatezza sonora, come avrebbero facilmente fatto i loro colleghi islandesi, bensì a livello di composizione e scrittura. Non ci sono testi, come da copione, eppure pare ci sia così tanto da dire che alla fine dell’album si arriva esausti.
L’attacco aggressivo di Perfect Detonator è un ottimo esempio della portata emotiva dei quattro, con un riff essenziale che si rincorre e si ripete mentre le spettacolari percussioni del grandissimo Tim Adderley (la mano più sudata che abbia mai stretto post concerto) lo perseguitano con violenza e amore.
Traced in Constellations parte con ancora più violenza, se possibile, della precedente, una foga di uscirsene fuori quasi come un toro rabbioso tenuto in gabbia per troppo tempo. Poi, piano piano, dopo aver fatto i suoi giri, rientra pacioso e quasi sorridente, con una melodia che va a costruirsi con estrema sapienza e calma. Il singolo Great Northern sceglie di sfruttare con caparbietà le forze del gruppo, senza andare a stupire più di tanto, ma confermandosi immediatamente memorizzabile.
Emergent sembra come percorsa da una lieve nota ansiosa, il basso a metà quasi ricorda alcune colonne sonore dei “gialli” italiani anni settanta di Lenzi e compagnia, poi riparte con le sonorità care ai nostri. Spinge invece più sul progressive, con risultati discreti, la bella sbrodolata di How we built the ocean mentre ascoltiamo qualche delicato flirt con l’elettronica in Something like avalanches.
L’unico appunto che potrei muovere a ‘Love of Cartography’ è che c’è troppa carne al fuoco, i 45 minuti sarebbero perfetti per il genere proposto dagli australiani, invece dei 56, ma considerando la qualità di quel che si ascolta, non è un difetto di certo insuperabile…
C’è talmente tanta vitalità in questo ultimo lavoro dei nostri che davvero, pure se non siete appassionati di cartografia, qui di amore se ne trova davvero a quintali. Godetene.
Voto: 8
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Autore: antisuperstar@hotmail.com