(Ruido Horrible 2014)
Cruda documentazione su nastro, di un plumbeo rituale ululante
“Live In Loophole”.
Che sul principio indugia in
distorte riflessioni alla Justin Broadrick, per poi saturar
ogni spazio a disposizione, esibendosi in rabbiose pose Grey Area
(o Industrial Records), traforanti e ascensionali.
Fra
morsi di suono in circolo, cupe invocazioni e dissezioni
sanguinolente.
Una miscela traumatica ed omogenea, quella
assemblata dal vivo dall’australiano Julian Percy e dal sardo
MSMiroslaw, abili, nell’evitar ogni cliché dark di
genere.
Il suono di carne vs carne, ossa bianche strapazzate e gli
inneschi al limite, del ciarpame analogico/digitale sparso
tutt’attorno.
Stordisce ed isola in un angolo della stanza, mentre
scimmie urlatrici incazzatissime, si avvicinano minacciose.
In
qualche modo, perversa filiazione del caos cut-up primordiale,
sognato e messo in atto dai Faust di un tempo.
Estenuante e
dritto nel muso, non di meno, gratificante.
Il tutto, avvolto in
una magnifica confezione da turbamento stridente.
Voto: 7
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