(Innova 2014)
Scrosta i muri circostanti, a suon di 12 composizioni per sole
corde basse, l’austriaco Brooklyn based Bernd Klug.
Strapazzate
e stratificate di lignea arte concreta, divorate da parassiti
astratti e lasciate penzolare libere nel vuoto.
A spalleggiarle,
intromissioni radio della polizia locale, l’esterno che filtra dalla
finestra aperta, lamenti di emissioni satellitari, feedback e
connessioni avariate.
Panorami umorali (cupi e incombenti), tesa
azione fisica e pratiche d’approccio non ortodosso.
Strappi e
spettri, di un jazz metropolitano in rapida dissolvenza.
Ammirevole
e non rassicurante.
Voto: 8
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